Una serata con i Fitness Forever nel nome dell'Amore e della Salute.
In questa uscita un reportage della serata alla Fonoteca per l'ultimo album dei Fitness Forever "Amore e Salute" e l'imperdibile lista di Poster.
Siamo stati al party di celebrazione e ascolto dei Fitness Forever, alla Fonoteca al Vomero per ascoltare il nuovo album Amore e salute
di Christo Redentor
fotografie di Lucia Dovere / Mill Studio
Ciao! Che bello dire «ciao», vero? Specie in luogo dell'ormai abusatissimo «uè caro». A essere sincero, mi ci butto colpevolmente anche io nel mucchio di questa tendenza che allontana e spersonalizza. Tra l’altro ho appena cercato l’etimologia di “ciao”: non mi aspettavo niente del genere! Andatela a googlare se vi va, ora non mi posso dilungare oltre, ho solo qualche migliaio di battute a disposizione e c'è altro su cui divagare.
Dunque, stasera nessuna necessità del solito MacGuffin (o espediente narrativo, ndr) da escogitare per dare corpo alla narrazione quotidiana e inventarsi la fantasia di uscire di casa. Stasera c'è un motivo reale: ore 19:00, Fonoteca, Vomero, i Fitness Forever presentano l’ultimo album, sudatissimo e bagnato, Amore e Salute (Elefant Records). Ore 18:30, cittadino onorario di La Chaux-de-Fonds, ben rinomata per i suoi orologi, con maniacale puntualità, sono sul posto. Incontro subito Carlos Valderrama (l’Artista, al secolo Gaetano Scognamiglio) e Luigi Scialdone, alle prese con i preparativi dell’imminente esibizione. Vorrei subito chiedergli se effettivamente Peppino di Capri esista e come sia dal vivo, ma mi rendo conto che mi sono piantato tra la loro aorta e l'intenzione del processo creativo, nonché tra i piedi della cameriera che, con qualche sforzo, mi ha sorriso. Per cui decido opportunamente di desistere, per il momento.
Nell’angolo del merch campeggia la spettacolare copertina del disco (ad opera di Alfredo Maddaluno, artista poliedrico e genialoide, “Super Saiyan” di terzo livello della scena napoletana, federatore della divina scuola di Hokuto e Nanto). Mobili in radica, pianoforte con spartito e souvenir da Parigi; felce verde immancabile, ritratto enigmatico alla parete, capello splendido brizzolato, abbigliamento “old money”, mani alle 10 e 10 sul timone. Lo stesso figuro è anche sul retro in tutto il suo impeccabile splendore, fuori tempo massimo.
«Chi è l’uomo in copertina?» domando immediatamente. «È Carlo Maria» mi rispondono. Non ci è dato sapere altro. Basti sapere che trattasi di figura archetipica la cui identità va conservata e tenuta in salvo, stile antico vaso della pubblicità dell'Amaro Montenegro. Insisto leggermente: «Esiste?». Loro: «è il nostro ideale di uomo, uno chansonnier e viveur ben tenuto, navigato e navigante. Ne ha viste troppe per essere raccontato in una sola volta». Dato che mi rispondono così penso che non vada raccontato. Mi reputo soddisfatto.
Con l’inizio dell’ascolto siamo tutti pervasi da una sorta di vertigine da champagne. Nel film che sta girando nella nostra testa condividiamo il bicchiere con una bella protagonista femminile, bevendo dal lato del rossetto. È La porta del cuore attraverso la cui serratura siamo prima invitati a spiare il paradigma di un “love affaire” per poi varcarla con sicurezza e intraprendere un viaggio di consapevolezza e crescita. L’obiettivo finale sarà avere i peli bianchi sul petto bruciato dal sole e andarne fieri, sfoggiandoli con tanto di croce d'oro alla Califano. Segue la bellissima A vele spiegate, con la collaborazione di un bravo ed efficace Calcutta, mezza cumbia, mezza Il camionista degli onnipotenti Squallor, mezza Il Volo, quelli nuovi di fine ‘70, non quelli vecchi di oggi. Sembra davvero di sentire le remiganti dei gabbiani frusciare al vento, l'odore del mare e del gasolio marino delle barche che puntano verso la Baia di Trentaremi. La “saudade da Vesuvio” è totale.
Dopo il già avvenuto riconoscimento del mai troppo compianto Enzo Carella, la “confidential” disco-music mediterranea di Ischia – altro brano - vede l’illustre Peppino di Capri che, concluso il suo micidiale lavoro di precisione, chiude il pezzo in forma dialogica, condividendo una commovente e irresistibile testimonianza di grandezza e amicizia con il mitologico Fred Bongusto. Sento la sua voce nella mia testa: «my name is Peppino di Capri but everybody calls me maestro».
Quando il momento è arrivato metto a sedere Valderrama e inizia la mia intervista (in grassetto le domande e le considerazioni dell’autore dell’articolo, seguono le risposte di Carlos Valderrama, ndr)
Com’è stato lavorare con Peppino di Capri?
Non ci siamo mai incontrati fisicamente durante la lavorazione del brano. Ho avuto modo di incontrarlo dopo, durante un concerto evento al Trianon. La collaborazione è stata frutto di un lungo lavoro di mediazione. Amore e salute è stato registrato allo Splash Recording Studio dove Peppino di Capri è di casa.
Un vero e proprio clash generazionale. Una simile collaborazione più che anacronistica, suona ucronica. State scrivendo un pezzo di una storia la cui premessa non ha luogo di esistere, in questa epoca?
Quello che noi facciamo non è facile. Non è facile nel 2024 prendersi la briga di registrare in questo modo, chiamando l’orchestra, passando mesi a scrivere partiture, mesi a capire come fare ad avere Peppino di Capri. È completamente anacronistico, è vero.
Eppure, mi guardo intorno e non riesco a non notare che i Fitness Forever hanno radunato tutta la scena di promoter e artisti napoletani, con la loro solita naturalezza. Se glielo chiedi, ti rispondono che non lo hanno fatto apposta. Forse è una semplice attitudine laid back che affonda le mani nel limo creativo partenopeo, coinvolgendo in un cerchio magico senza soluzione di continuità l'intera intellighenzia artistica napoletana, con cui i Fitness, in quanto collettivo aperto e vivo hanno, in qualche modo, sempre interagito.
Come ci riuscite? Forse perché, per dirla alla Carmelo Bene: «non vi sfido, non vi vedo».
Non c’è sfida nel senso che noi guardiamo al disco proprio come nessuno oserebbe fare, perché direbbe: «ma tu sei pazzo? Un disco che magari può essere apprezzato da poche persone e tu ci metti tutto questo dentro? Ma che senso ha?». E infatti non ha senso, ma nello stesso tempo non immaginiamo di fare questa cosa in modo diverso, piuttosto non la faremmo. Io quando penso a un disco dei Fitness, penso a un viaggio con una destinazione precisa e un solo modo per arrivarci.
E infatti tutto è al posto giusto, tutto suona maniacale ma, senza pensarci troppo, te lo gusti come una granatina fresca in agosto al tavolino del bar in piazza.
Sono tutte storie vere, quelle contenute nel disco. Nulla è inventato, quindi forse per questo è efficace nel restituire certe immagini e anche certe sensazioni.
Sono sintesi di momenti magici, imbarazzanti, disperati, malinconici e comici. Tanti piccoli e preziosi “tranches de vie”, come la romantica spedizione in Francia, alla ricerca de “l’amour” che mai come in questo episodio "c'est un oiseaux rebelle", tra lo sferragliare di posate e il cozzare di tazzine. Nel vociare asmr dei bistrot di Montmartre, il cuore infranto trova inatteso conforto nella sua dimensione ideale.
Questo episodio in particolare è completamente autobiografico. Ero lì, a Parigi, con Calcutta, circondato dal fior fiore dell’indie parigino, l’occasione ideale di condividere qualche stories superfiga su Instragram e, invece, mi prese uno sconforto totale, pensavo «ma che cazzo ci faccio qua? Mi sento proprio “o’ cazz” in mezzo a tutti questi musicisti bohémien, voglio tornarmene ‘a Torre (del Greco nda)”. Ecco, dunque, anche la necessità di fissare definitivamente cosa fosse realmente importante.
Una necessità di maturazione e di messa a fuoco. Forse, coerentemente con questa acquisizione, hai scelto un cambio di registro vocale, hai abbandonato quella modulazione più alitata e naif, sognante quasi, in forza di un tono più scafato e crooner, più consapevole: la trasformazione in “chansonnier” è definitivamente avvenuta?
Esattamente. Quello vecchio non funzionava in questa occasione, non riusciva a restituire l'erotismo maturo necessario per interpretare le mie fantasie pornografiche in questo disco. Volevo concentrarmi su poche cose e dirle nella maniera più efficiente.
Amore e Salute è un disco che ti parla di essenziale e semplicità ma, per sua stessa natura, te ne parla come lo farebbe un abbronzatissimo signore sulla sessantina in maniche di camicia bianco accecante, indolentemente arrotolate ai gomiti. Un signore, pertanto, inopinabilmente chic, feticista delle Sperry top-sider, in posa, pugni contro i fianchi mentre osserva i Faraglioni dal ponte tiratissimo a lucidissimo del suo tre alberi, nel trambusto percussivo del personale di servizio in cambusa che batte sulle pentole di una cena di pesce da servire tassativamente alle 21. «Questo Chateau le blanc del ‘68 dovrebbe essere servito leggermente freddo, questo è a temperatura ambiente! Puoi farcela anche tu se vuoi», sembra dire. Ma tu non puoi. A meno che non ti concentri su poche cose essenziali: amore e salute, per esempio.
In realtà la salute sarebbe la prima cosa, ma non stasera. Stasera viene prima l'amore? Perché Amore e Salute? Sono due macro-concetti che contengono anche Lavoro e Fortuna, ricorre ancora la necessità di sintesi. Sono la sintesi delle cose realmente importanti. Cosa significa per te?
È il momento in cui tu metti un passo bello grosso nell’età della maturità. La salute è la prima cosa, si sa, ho scelto di metterci prima l’amore per un fatto estetico e per un fatto benaugurante. L’amore è una grossissima truffa per me ma, se ad esempio tu dovessi parlare con Fred Bongusto (o con Carlo Maria), una persona di quella generazione lì, una persona che veramente ti vuole bene, ti saluterebbe proprio così, con le due cose più belle che puoi augurare: amore e salute!
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La lista di Poster
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Una serata a teatro per un omaggio a Mario Scarpetta con una mostra e uno spettacolo teatrale il 14 Novembre alle ore 20:00 al Trianon.
Un festival per gli amanti dei cortometraggi dall’11 al 17 Novembre Quartieri Spagnoli film festival, presso FOQUS ai Quartieri Spagnoli.
Settimo anniversario di Enigma, celebrato con un concerto di Paul Ritch sabato 16 Novembre 2024 alle ore 23:00, i biglietti sono disponibili su Eventbrite.
Al Museo di Capodimonte arriva in mostra un dipinto di Gustave Courbet “Les demoiselles des bords de la Seine” in prestito dal Louvre, visitabile dal 7 Novembre 2024 al 23 Febbraio 2025.
Sogni d’oro al Pajama party di Anatema presso lo Shine Club di Napoli, il 16 Novembre 2024 per prenotare il tuo ingresso scrivi alla pagina Instagram Anatema Party oppure chiamare +39 348 89 94 734.
I Silent Reading Party di Scotto Jonno continuano ma cambia l’appuntamento dal giovedì, a ogni mercoledì dalle 17:30, l’ingresso è gratuito.
Intolab presenta al Quartiere Intelligente, lo showcase di Maledetta discoteca, etichetta discografica romana, il 16 Novembre dalle 19:00
Serata unica Nel segno di Annibale, la presentazione dell’edizione critica del teatro di Annibale Ruccello, giovedì 14 Novembre alle ore 17:00, Sala Assoli nei Quartieri Spagnoli.
Per gli amanti del vino, è imperdibile l’evento di Drugstore Napoli, giovedì 14 Novembre alle 20:00 per una degustazione di 7 vini Cannonau della Mamoiada a cura di Matteo Gallello e Mario Avallone.
Aprono i Blindur, il concerto di Appino dei Zen Circus, al Sound Music Club, venerdì 15 Novembre, ore 21.30.
Torna il Sabato della Fotografia alla Sala Assoli: La Napoli dal terremoto al G8 nel racconto fotografico di Gianni Fiorito e nelle immagini di Blues Metropolitano di Salvatore Piscicelli. Potete visitare la mostra Sabato 16 Novembre alle ore 11:00.
Serata di musica con il leggendario Peter Hammill, fondatore dei Van Der Graaf Generator, al Museo Diocesano - Donnaregina Nuova, sabato 16 Novembre ore 21:00
Conciati per le feste! Un repertorio e uno spettacolo strabordante, che celebra la festa e la realizza: martedì 19 Novembre ore 21:00 a Casa della Musica, Vinicio Capossela presenterà il suo nuovo disco.
Poster è un progetto di Reversocollettivo.
Questa uscita è coordinata dalla direzione editoriale di Claudio Morelli
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